La Maison
Situata a Mesnil-sur Oger, fondata nel 1897 da Ernest Cazals, bisnonno di Delphine (che rappresenta ormai la quarta generazione), la Maison Cazals, da allora, lavora circa 10 ettari vitati esclusivamente a Chardonnay in vigneti Grand Cru e Premier Cru nel cuore della celebre Côte des Blancs.
Il vigneto Cazals
Appassionata di natura fin da piccola, Delphine ha sempre cercato di preservare l’ambiente. Infatti da subito, sotto la sua gestione, gli erbicidi, i pesticidi e gli insetticidi sono stati banditi per lasciare spazio al lavoro del suolo: un concetto, ormai di attualità, che da sempre è stato al centro delle preoccupazioni di Delphine e dei suoi collaboratori. La Maison è certificata HVE (Haute Valeur Environnementale) et V.D.C III Livello (Viticulture Durable en Champagne). Inoltre il Clos Cazals è interamente coltivato in biologico.
La filosofia
Innovativa e profondamente convinta che il progresso permetta il perpetrarsi delle tradizioni champenoises, la famiglia Cazals ha sempre utilizzato un approccio creativo nell’elaborazione dello Champagne, con lo scopo di un miglioramento costante nella qualità dei vini. Oggi, la gestione del vigneto e la vinificazione è operata in regime di cultura ragionata, nel più grande rispetto della natura. Per l’elaborazione delle cuvées, nuove tecniche enologiche si affiancano ai metodi ancestrali. Cuves termoregolate e botti di rovere offrono qualità ed equilibrio a tutta la produzione. Il remuage, una volta operato a mano, è automatico grazie al “Gyropalette”, che fu una delle più note invenzioni di Claude Cazals, padre di Delphine.
Il Clos Cazals
Scelto circa 70 anni fa dalla famiglia Cazals per la sua esposizione, la sua geologia e per il microclima che favorisce la maturazione massima dell’uva, il Clos Cazals è uno dei 21 Clos ufficialmente riconosciuti in Champagne. Inoltre, è il secondo in grandezza, con una superficie totale vitata di 3,7 ettari, esclusivamente a Chardonnay, piantati in 3 diversi momenti. Inizialmente acquisito nel 1950, già era presente un vigneto in pessime condizioni. Nel 1957 Olivier e suo figlio Claude decisero di ripiantare 1,5 ettari, già sicuri dei risultati che avrebbero ottenuto in termini di qualità. Negli anni ’80, Delphine e suo padre decisero di ampliare il vigneto nella parte alta della proprietà, piantando altri 1,5 ettari accanto alla Chapelle d’Oger. Nel 2001, infine, gli ultimi 0,70 ettari furono piantati da Delphine al centro del Clos.
Il Terroir
La Côte des Blancs è uno dei fiori all’occhiello della Champagne. Si estende per 10/15 km a sud d’Epernay. Le sue colline sono principalmente orientate a est, permettendo alle vigne di beneficiare dei venti dell’ovest. Il gesso, che costituisce una vera e propria riserva d’acqua e di calore nel sottosuolo, apporta gli elementi essenziali che donano personalità ad uno Chardonnay che risulta “vivo”, con una bella “tensione” e una mineralità eccezionale. In ogni caso, queste caratteristiche variano in base al terroir specifico. A Mesnil-sur-Oger i vini sono conosciuti per essere delicati, di grande finezza, con una “tensione” gessosa e una grande profondità, con una tendenza ad essere austeri in gioventù, richiedendo tempo per invecchiare e trasformarsi in grandi vini, raffinati e con una potente eleganza. A Oger, lo Chardonnay è più esotico: corposo e ben equilibrato, con una colonna vertebrale audace, una acidità decisa ed una espressione aromatica ampia. Una metafora illustra tutta la complessità dei vini di Oger: una mano di ferro in un guanto di velluto.
Una donna in Champagne
Un percorso segnato dal marchio dell’originalità, per una donna creativa e appassionata, che ama essere in controtendenza e non seguire preconcetti. In Azienda dal 1991, Delphine ha lavorato in vari settori della società: aiuto contabile, poi responsabile dello sviluppo commerciale export. Prese la conduzione della società nel 1996.Formata in gestione d’impresa applicata alle PMI completa la sua formazione con una specializzazione in viticultura ed enologia. “Dobbiamo adattarci al cambiamento climatico e alle abitudini di consumo. I dosaggi sempre più ridotti (firma della Maison) servono a far risaltare gli aromi del terroir e del vitigno. A volte, una punta di rovere è sufficiente a rivelare le sottigliezze di una cuvée.”